martedì 30 ottobre 2007

Obiezioni

Non ho voglia di parlare direttamente al Papa, per quella ridicola faccenda dell'obiezione di coscienza dei farmacisti.
Quindi, mi rivolgo a te, preoccupato farmacista di turno.
Voglio che tu ti metta in testa che no, non è colpa tua.
Ti spiego.
Se io, ipotetica ragazza, arrivo da te con una ricetta scritta, firmata, bollata, timbrata e vidimata dal mio medico, che non obietta, ma si assume tutte le responsabilità del caso testimoniando ufficialmente che io ho effettivamente bisogno della pillola del giorno dopo, tu non hai alcun motivo per sentirti coinvolto nel mancato impianto di un eventuale ovulo fecondato all'interno del mio utero.
Devi pacificamente renderti conto che se la sequenza di eventi "pillola dimenticata - rapporto non protetto - possibile fecondazione - corsa dal medico - acquisto dell'altra pillola - possibile morte di un mio ovulo" fosse un film, tu non saresti altro che una comparsa, con le stesse inquadrature e la stessa responsabilità del benzinaio che mi ha fatto il pieno prima di arrivare da te e del vigile che mi ha avvisato non proprio amichevolmente che ero contromano.

Ma in ogni caso, veniamoci incontro. Tu hai questo problema, prendi a cuore l'impianto di ovuli nell'utero degli altri (e a scanso di equivoci, sappi che è molto carino da parte tua).
Io ho però bisogno della pillola.
Facciamo così: mettiamo un bel distributore automatico di medicinali qui fuori, il dottore mi fa una bella ricetta elettronica, io la inserisco nel distributore e prendo quello che mi serve senza che tu intervenga fisicamente mettendo l'energia meccanica delle tue braccia a disposizione di questo orribile scempio.
Se poi, non vuoi proprio avere niente a che fare con questa triste storia, beh, puoi anche fare a meno di farti pagare.
sheenafabio

sabato 20 ottobre 2007

Una ho volta ho visto un Teletubbies nel fuoco

"CITTÀ DEL VATICANO - La sagoma di Giovanni Paolo II nel fuoco. Alcune foto scattate in Polonia, nel corso di una cerimonia in ricordo di papa Wojtyla, una preghiera intorno ad un falò, mostrano le fiamme che assumono progressivamente la fisionomia proprio del pontefice polacco e molti già gridano al miracolo."



"Solo una volta tornato a casa, si è accorto che, nella sequenza delle immagini, il fuoco si trasformava in una figura familiare, quella del papa polacco, con il braccio destro levato, nell'atto di benedire."

Caro Dio, devo avere la memoria un po' corta, perchè non ricordo proprio che il povero Wojtyla avesse il braccio destro lungo circa 23 cm.
E non mi pare il caso di scomodarlo facendolo apparire in mezzo a un falò, che potrebbe rappresentare tanto un papa, quanto un samurai giapponese con la spada a tracolla.
Questa strategia per stupire il mondo, facendo apparire barbe di padripii nelle muffe e cose così, mi sembra un fallimento totale.
Ti sembra comunicativo? Stiamo giocando a Pictionary?
sheenafabio

sabato 13 ottobre 2007

Sul Partito Democratico

Alla viglia delle entusiasmanti primarie del Partito Democratico, Gay Today ha intervistato con cinque domande i cinque candidati. Hanno risposto in tre - Adinolfi, Gawronsky e Letta, non i vips ovviamente - e nelle loro risposte c'è molto da ridere, o da piangere, dipende dai punti di vista.

ADINOLFI - Sull'omofobia parte in quarta citando l'articolo 3 della costituzione ("Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso"). Poi però sull'omogenitorialità dice che non crede ai figli di mamma e mamma, o di papà e papà. Dice proprio che non ci crede, proprio come non crede a Babbo Natale. La fecondazione eterologa non gli va, sul matrimonio gay lui farebbe un referendum interno al partito, e magari se finisce in parità si tira una monetina.
Un leader nato.

GAWRONSKY - Gli chiedono cosa farebbe per contrastare l'omofobia e lui risponde "i DiCo". Gli chiedono se modificherebbe la legge 40 per venire incontro alle esigenze delle coppie gay e lui risponde "si ma con prudenza" (e senza farsi vedere, mi raccomando). Gli chiedono se è a favore del matrimonio gay e risponde "Bisogna creare le condizioni per consentire la creazione serena di coppie gay riconosciute dalla società e tutelate nei loro diritti", che sembra una di quelle risposte di Doretta, il bot di Msn Messenger.

LETTA -
No al matrimonio gay. No all'adozione per le coppie gay. No all'eterologa per i genitori gay. Ma no alla discriminazione!

Per fortuna che la Bindi e Veltroni non hanno risposto.

sheenafabio

mercoledì 10 ottobre 2007

C'è una morale da trarre

Avete notato che il provvedimento ecclesiastico nei riguardi di un giovane pretino platonicamente innamorato è praticamente identico a quello nei riguardi di un vecchio pluripedofilo dalla carriera decennale?
sheenafabio

lunedì 8 ottobre 2007

E con lui vince l'Italia intera

Sono sempre stato convinto che quando un compatriota vince un premio Nobel in ambito scientifico, si era tutti contenti perché voleva dire che il paese stava investendo nella ricerca, che produceva conoscenza, e tante altre belle cose.
Ora, il Corriere giustamente titola "É italiano il premio Nobel per la medicina" con un bel "lo studioso è nato a Verona nel 1937".
Ora, nulla ci piove sul fatto che tal professor Capecchi sia effettivamente nato a Verona nel 1937.
Il problema è che si è trasferito negli Stati Uniti. Nel 1946.
Quindi non è nemmeno uno di quei casi in cui i ricercatori se ne vanno negli Stati Uniti perchè in Italia prima di tutto devono trovare il modo di arrivare a fine mese.
Non si può nemmeno fare la solita polemica dei cervelli in fuga.
Ma in ogni caso, evviva, l'insigne studioso ha vinto il premio Nobel ed è di origini italiane.
Tutto ciò ci rivaluta come italiani, anche se non abbiamo il benchè minimo ruolo nella sua formazione scientifica.
Festeggiamolo e vogliamogli bene, ma non tanto perché ha ottenuto risultati preziosi dalla ricerca sulle cellule staminali, bensì per il fatto stesso di essere (in fondo) italiano!
Voi non siete contenti?

lunedì 1 ottobre 2007

Promemoria

Nel 2007, se una donna convive da anni con un uomo dal quale ha tre figli, e quest'uomo viene gravemente ferito in servizio, il fatto che un chierico pronunci delle formule magiche sul suo letto di morte è condizione necessaria e sufficiente affinché lo Stato italiano stabilisca che quella donna è vedova e ha diritto alla pensione.
sheenafabio