martedì 30 ottobre 2007

Obiezioni

Non ho voglia di parlare direttamente al Papa, per quella ridicola faccenda dell'obiezione di coscienza dei farmacisti.
Quindi, mi rivolgo a te, preoccupato farmacista di turno.
Voglio che tu ti metta in testa che no, non è colpa tua.
Ti spiego.
Se io, ipotetica ragazza, arrivo da te con una ricetta scritta, firmata, bollata, timbrata e vidimata dal mio medico, che non obietta, ma si assume tutte le responsabilità del caso testimoniando ufficialmente che io ho effettivamente bisogno della pillola del giorno dopo, tu non hai alcun motivo per sentirti coinvolto nel mancato impianto di un eventuale ovulo fecondato all'interno del mio utero.
Devi pacificamente renderti conto che se la sequenza di eventi "pillola dimenticata - rapporto non protetto - possibile fecondazione - corsa dal medico - acquisto dell'altra pillola - possibile morte di un mio ovulo" fosse un film, tu non saresti altro che una comparsa, con le stesse inquadrature e la stessa responsabilità del benzinaio che mi ha fatto il pieno prima di arrivare da te e del vigile che mi ha avvisato non proprio amichevolmente che ero contromano.

Ma in ogni caso, veniamoci incontro. Tu hai questo problema, prendi a cuore l'impianto di ovuli nell'utero degli altri (e a scanso di equivoci, sappi che è molto carino da parte tua).
Io ho però bisogno della pillola.
Facciamo così: mettiamo un bel distributore automatico di medicinali qui fuori, il dottore mi fa una bella ricetta elettronica, io la inserisco nel distributore e prendo quello che mi serve senza che tu intervenga fisicamente mettendo l'energia meccanica delle tue braccia a disposizione di questo orribile scempio.
Se poi, non vuoi proprio avere niente a che fare con questa triste storia, beh, puoi anche fare a meno di farti pagare.
sheenafabio