lunedì 8 ottobre 2007

E con lui vince l'Italia intera

Sono sempre stato convinto che quando un compatriota vince un premio Nobel in ambito scientifico, si era tutti contenti perché voleva dire che il paese stava investendo nella ricerca, che produceva conoscenza, e tante altre belle cose.
Ora, il Corriere giustamente titola "É italiano il premio Nobel per la medicina" con un bel "lo studioso è nato a Verona nel 1937".
Ora, nulla ci piove sul fatto che tal professor Capecchi sia effettivamente nato a Verona nel 1937.
Il problema è che si è trasferito negli Stati Uniti. Nel 1946.
Quindi non è nemmeno uno di quei casi in cui i ricercatori se ne vanno negli Stati Uniti perchè in Italia prima di tutto devono trovare il modo di arrivare a fine mese.
Non si può nemmeno fare la solita polemica dei cervelli in fuga.
Ma in ogni caso, evviva, l'insigne studioso ha vinto il premio Nobel ed è di origini italiane.
Tutto ciò ci rivaluta come italiani, anche se non abbiamo il benchè minimo ruolo nella sua formazione scientifica.
Festeggiamolo e vogliamogli bene, ma non tanto perché ha ottenuto risultati preziosi dalla ricerca sulle cellule staminali, bensì per il fatto stesso di essere (in fondo) italiano!
Voi non siete contenti?