mercoledì 26 aprile 2006

Buon 25 Aprile...

Ieri era il 25 Aprile, festa di Liberazione, per l'Italia, per tutta l'Italia, per gli Italiani, per tutti gli Italiani.
Liberazione per tutti, insomma.

Non ci sarebbe niente da dire a riguardo, se non lasciar commentare certe affermazioni di onorevoli esponenti della Lega Nord, risalenti a più di 10 anni fa:

"Mai al governo con la porcilaia fascista" (1° Febbraio 1994) [Umberto Bossi]

5 giorni dopo lo stesso Umberto Bossi, ribadiva il concetto con toni ancora più accesi: "Noi della Lega siamo la continuazione dei partigiani che hanno combattuto per la libertà: la Lega non farà mai un accordo politico con i fascisti, o come cavolo si chiamano adesso" (6 febbraio 1994)

Ma forse erano dichiarazioni un po' troppo educato. E allora: "Fini è un fascista, un segretario malriuscito, l'uomo del trapassato remoto. Non mi occupo di una nullità come Fini, anzi voglio uno scontro baionetta contro baionetta. An è un porcile puzzolente. Chi vota Fini vota il manganello, un manganello inesistente, roba da vergognarsi, come il voto ai neonazisti in Germania" (28 Febbraio 1994)

Qualche mese dopo lo stesso Umberto Bossi pensò bene di moderare i toni: "Sappiamo bene da dove viene Fini. Se agli italiani i fascisti piacciono, se li tengano: a me stanno sui coglioni" (12 Giugno 1994)

Ti faceva sorridere, e magari, storcendo un po' il naso, dicevi: "e c'ha pure ragione!"

Poi però si cresce e si diventa coglioni.

sheenafabio

domenica 23 aprile 2006

Buoni consigli #1

Sheena in fondo è una rock band dall'animo gentile e dispensatrice di buoni sentimenti. (?) Proverò a dispensare buoni sentimenti sottoforma di buoni consigli.
E poichè ancora non sono un buon esperto di moda, mi ritengo in dovere di trascrivere qui sotto i cinque dischi che in quest'ultima settimana hanno aiutato i miei timpani a sopravvivere all'inquinamento acustico/mediatico che sempre ci assiste. Amen.
Mi sembra di essere Enrico Silvestrin.

Mew - And The Glass Handed Kites
Morningwood - Morningwood
Enrico Brizzi & Frida X - Nessuno Lo Saprà
The Knife - Silent Shout
Calla - Calla

Con la speranza che arrivi il nuovo disco di Bugo...
sheenafabio

domenica 16 aprile 2006

Corrispondenze

Bernardo Provenzano viene arrestato lo stesso giorno in cui cade Silvio Berlusconi.
A volte Cosa Nostra riesce ad essere davvero comica.
sheenafabio

giovedì 13 aprile 2006

E chi ha perso?

É difficile dire chi ha vinto. Lo è altrettanto dire chi ha perso.
Perchè nessuno dei due schieramenti ha superato il 50% e alla fine dei conti, da esultare c'è ben poco.
E allora, come succede sempre, abbiamo perso noi, in quanto cittadini. Abbiamo perso di brutto.
Ok, colpa del sistema elettorale.
Ma è soprattutto colpa nostra.
L'unica cosa positiva è che probabilmente non saremmo più presi per il culo da mezzo mondo a causa di un Presidente del Consiglio ridicolo, incompetente, mafioso e pluriprocessato.
Presidente che metà degli italiani avrebbe voluto per altri cinque anni.
Sono stupito, se uno ci pensa non ci può credere.
Ma almeno qualcosa è cambiato.
sheenafabio

lunedì 10 aprile 2006

E non ci lamentiamo (?)

giovedì 6 aprile 2006

Così ha comprato la villa di Arcore

Riceviamo e pubblichiamo l'ennesima viscida avventura...

Roma, domenica 30 agosto del 1970, attico al 9 di via Puccini, verso Villa Borghese. Il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino, quarantatré anni, abbatte con un fucile da caccia la moglie Anna Fallarino, quarantun anni, e lo studente Massimo Minorenti, venticinque anni, suo amante; quindi s’ammazza. Chi dei due coniugi è morto per ultimo? Da un respiro dipende la destinazione dell’eredità (i giornali favoleggiano di tre-quattrocento miliardi) che comprende una villa in Brianza: LA VILLA DI ARCORE. Se per ultima è morta Anna Fallarino, sua sorella e i genitori erediteranno la loro parte. Se per ultimo è morto il marchese, erediterà tutto la marchesina Annamaria, nata nel 1951 dal primo matrimonio con Letizia Izzo.

La sorella di Anna Fallarino è una buona conoscente del giovane avvocato Cesare Previti, trentasei anni, nato a Reggio Calabria ma romano dall’infanzia, che l’incarica di patrocinare gli interessi dei Fallarino. Le perizie medico-legali tolgono presto ogni dubbio: l’ultimo a morire è stato il marchese, tutto andrà alla giovane figlia Annamaria. Ma Previti non esce per questo di scena. “Benché disponga del mandato per la tutela dei Fallarino”, si propone alla marchesina Annamaria, che ne accetta l’assistenza legale. Vi è un problema però: Annamaria ha diciannove anni( per la legge dell’epoca è minorenne), il Tribunale minorile l’affida, lei consenziente, a un vecchio amico dei Casati, l’avvocato Giorgio Bergamasco, senatore liberale. Bergamasco tutore, Previti pro-tutore. Sarà la sua rovina. Sconvolta dalla tragedia, braccata dalla stampa (che aveva pubblicato le perversioni sessuali del padre suicida, scritte nei diari trovate nella stanza del massacro), Annamaria lascia l’Italia (vivrà stabilmente a Brasilia dopo aver sposato Pier Donà Dalle Rose).

Il 26 giugno 1971 il tutore Bergamasco, buon tributarista, presenta all’Ufficio delle imposte la denuncia di successione, inventario analitico dei beni ereditati dalla marchesina minorenne: valore dichiarato, compresi liquidi, titoli azionari, mobili e gioielli, 2 miliardi 403 milioni; che si riducono a un miliardo 965 milioni tolti i debiti e le tasse e imposte da pagare.

Compiuti i ventun anni il 22 maggio 1972, l’ereditiera è libera ormai di occuparsi delle proprie cosa da sé; ma per la difficoltà obiettiva di amministrare il patrimonio in Italia da Brasilia, crede di trovare una soluzione nominando il 27 settembre 1972 procuratore generale, “rimossa ogni limitazione di mandato”, l’ex-tutore Bergamasco. L’ex-pro tutore Previti resta suo avvocato. Gli si rivolge nell’autunno del 1973 incaricandolo di vendere la villa di Arcore, “con espressa esclusione degli arredi, della pinacoteca, della biblioteca e delle circostanti proprietà terriere”. Il compratore è presto trovato. In una telefonata a Brasilia, Previti annunzia tripudante, e confidando nell’esultanza della marchesina, il nome dell’acquirente, il magnate Silvio Berlusconi, largo il prezzo, 500 ( o 800 secondo altre fonti) milioni (largo? per una villa settecentesca di 3 mila 500 metri quadri, completa, in difformità dall’incarico, di pinacoteca con tele del Quattrocento e del Cinquecento, di biblioteca con diecimila volumi antichi e d’un parco immenso?). Il valore di un comune appartamento nel centro di Milano. Un raggiro; tanto più che Berlusconi dilazionerà il pagamento negli anni, e le tasse continua a pagarle la marchesina. Tra lei e Previti i primi dissapori.

Il 4 maggio 1977 è costituita a Roma l’Immobiliare Idra, della galassia berlusconiana. Entrano nel collegio sindacale Umberto Previti e, sino al 28 giugno 1979, il figlio Cesare. Alla Immobiliare Idra sarà intestata la villa di Arcore. “Previti è sì l’avvocato di fiducia della venditrice marchesina Casati Stampa, ma, al tempo stesso, e all’insaputa della sua assistita, ha diretti interessi nel gruppo berlusconiano”.

L’atto pubblico di vendita innanzi a notaio è sottoscritto sei anni dopo la cessione, il 2 ottobre 1980. Rappresenta Annamaria, parte venditrice, il procuratore generale Bergamasco; rappresenta l’Immobiliare Idra, parte acquirente, il suo amministratore unico, Giovanni Del Santo, commercialista prestanome. La villa settecentesca già residenza dei conti Giulini e dei marchesi Casati Stampa è così indicata nel rogito: “Casa d’abitazione con circostanti fabbriche rurali e terreni a varia destinazione”. Subito dopo la “casa di abitazione” pagata mezzo miliardo a rate sarà ritenuta dalla Cariplo garanzia congrua per un finanziamento di 7 miliardi 300 milioni (fidejussione dell’Immobiliare Idra in favore della Cantieri Riuniti Milanesi: da Berlusconi a Berlusconi) e dal Monte dei Paschi di Siena per un ulteriore finanziamento di 680 milioni all’Immobiliare Idra.

mercoledì 5 aprile 2006

Affitasi lacrime

Uso le perfette parole di Salamandra di Articolo21 per esprimere tutto il mio disappunto per una vicenda di cui ci occupiamo tutti da un mese e che invece, adesso come prima, dovremmo rispettare con del semplice silenzio.

"L’impero mediatico ha colpito ancora con cinismo ed ha lasciato dietro di sé l’ennesima scia di fango, colpendo con gli schizzi della maldicenza e della gogna una semplice famiglia borghese: quella degli Onofri. A loro, adesso, non resta che piangere la morte del piccolo Tommy e un giorno, liberati dalla disperazione per un lutto che strappa le viscere umane di ogni genitore, un giorno, forse, cercheranno di capire le ragioni di tutto quello “spettacolo mediatico”, di quel “reality show” non voluto che li ha scandagliati, denudati, radiografati nel profondo della loro intimità, senza trovare l’unico filo di speranza: quello di arrivare nel più breve tempo possibile al ritrovamento del loro piccolo figlio ammalato. "

"Sono più d’una le vittime di questa vicenda: il piccolo Tommy, certo! Ma anche i due genitori; e poi il concetto stesso di civiltà, di solidarietà umana, in una società che ostenta facili e improvvisi arricchimenti, e che immola, però, la privacy di un qualsiasi “povero cristo”, che venga sbattuto suo malgrado sul proscenio della cronaca. Vittima anche l’etica civile, quella che dovrebbe dettare un corretto e giusto comportamento degli “indagatori”, siano essi forze dell’ordine, magistrati e giornalisti: tre categorie, quest’ultime, troppo spesso abituate a scandagliare nei fossi dell’animo umano, senza razionalità e regole, diventando esse stesse protagoniste dell’evento in questione."

qui l'articolo completo


Quello che non mi è chiaro è il perchè dobbiamo necessariamente sentirci tutti partecipi del dolore personale degli altri. Il perchè non possiamo rispettarlo con il silenzio.
Invece siamo tutti qui a riflettere, a voce troppo alta, sulla sofferenza di altri, sbattendola di fronte a una telecamera.
Come a dire che se il dolore non esce da una Tv non esiste. Ce ne dimentichiamo.
Come succederà tra un mese, quando ci sarà qualcos'altro a scuoterci, qualcos'altro su cui riflettere a reti unfiicate.
"Affitasi lacrime in mondovisione"

E intanto fuori dallo schermo, troppo lontano da noi, bambini, uomini, persone muoiono ogni giorno.
É che non fanno audience.

sheenafabio

domenica 2 aprile 2006

sheena's blog

Eccoci qua con una buonissima nuova:
per stare più vicino al nostro meraviglioso pubblico(?) utilizzeremo questa tecnologia chiamata blog.
grazie a questo spazio potrete sapere cosa pensiamo e cosa produciamo nella dispersa casheena, tra i campi padovani, e commentare senza filtri..
I 4 giuovani baldi sono impegnati sia nel lato creativo che nel lato live..stiamo trattando tante cose e speriamo di riuscire a farle tutte e comunicarvele...stop!
stay tuned che fà molto raccolta di riso in cambogia..