Sull'eutanasia
1) Sembra che il 50% dei cattolici non sia cattolico. Adoro questi sondaggi.
2) Eutanasia, così il medico non cura ma uccide.
Tale Gianfranco Morra e Libero (tutto un programma eh) sembrano aver trovato la frase dell'anno:
"Non importa che la sua lacerante tragedia (Piergiorgio Welbi) venga strumentalizzata da alcune forze politiche per imporre, sulle ali della emotività, la legalizzazione dell'eutanasia. Sono gruppi politici che si battono per la droga libera e i matrimoni tra omosessuali, e senza sentirne la contraddizione rifiutano la pena di morte anche per i più efferati colpevoli ("Nessuno tocchi Caino"), e vogliono l'eutanasia facile, estesa dai malati terminali ai bambini down e ai vecchi non più autosufficienti."
Il simpatico Morra - non so chi è ma vorrei tanto incontrarlo - vede una personalissima e aperta contraddizione tra "si all'eutanasia" e "no alla pena di morte".
Ora, se le parole hanno ancora un significato, necessariamente, per il Morra, una di queste due posizioni è accettabile e l'altra no. Cita "gruppi politici che si battono per la droga libera e i matrimoni tra omosessuali" e ne prende largamente le distanze, principalmente scrivendo su Libero, ma anche con quel "rifiutano la pena di morte anche per i più efferati colpevoli".
Quindi verrebbe da pensare che sia a favore dell'eutanasia. Ma in questo caso cadrebbe il già in bilico senso del suo articolo, se così, con un gesto di folle carità, vogliam chiamarlo.
Probabilmente Gianfranco Morra è semplicemente un coglione.
2) Eutanasia, così il medico non cura ma uccide.
Tale Gianfranco Morra e Libero (tutto un programma eh) sembrano aver trovato la frase dell'anno:
"Non importa che la sua lacerante tragedia (Piergiorgio Welbi) venga strumentalizzata da alcune forze politiche per imporre, sulle ali della emotività, la legalizzazione dell'eutanasia. Sono gruppi politici che si battono per la droga libera e i matrimoni tra omosessuali, e senza sentirne la contraddizione rifiutano la pena di morte anche per i più efferati colpevoli ("Nessuno tocchi Caino"), e vogliono l'eutanasia facile, estesa dai malati terminali ai bambini down e ai vecchi non più autosufficienti."
Il simpatico Morra - non so chi è ma vorrei tanto incontrarlo - vede una personalissima e aperta contraddizione tra "si all'eutanasia" e "no alla pena di morte".
Ora, se le parole hanno ancora un significato, necessariamente, per il Morra, una di queste due posizioni è accettabile e l'altra no. Cita "gruppi politici che si battono per la droga libera e i matrimoni tra omosessuali" e ne prende largamente le distanze, principalmente scrivendo su Libero, ma anche con quel "rifiutano la pena di morte anche per i più efferati colpevoli".
Quindi verrebbe da pensare che sia a favore dell'eutanasia. Ma in questo caso cadrebbe il già in bilico senso del suo articolo, se così, con un gesto di folle carità, vogliam chiamarlo.
Probabilmente Gianfranco Morra è semplicemente un coglione.
sheenafabio