mercoledì 21 maggio 2008

Arrivano i nostri.

Emergenza sicurezza, emergenza stupratori, emergenza rom (stranamente ignorata l'emergenza fasci).
Le home page e le prime pagine dei quotidiani sono costellate di notizie trasudanti una percezione d'insicurezza fuori dal comune, una percezione d'insicurezza che fa sì che a commettere i reati non siano più le persone, ma i romeni, i marocchini, i rom.
"La zingara e un altro rom". "Il romeno aggredisce anche la psicologa"

Non voglio entrare ed affrontare un delicato e rischioso argomento, finemente costellato di figure di merda, come quello - a metà tra una stupida leggenda metropolitana e uno stereotipo, ahimè, non solo più leghista - dei rom che rubano i bambini.
Non ce ne sarebbe bisogno, sapete già tutto, sapete già che dare fuoco ai campi nomadi si può.
Alla faccia della sinistra, quella di Veltroni, D'Alema e Fassino, che se gli fai notare che i reati sono in diminuzione, rispondono che l'importante è quella sensazione di diffusa insicurezza tra gli italiani, nelle home page, nelle edicole.

Perchè poi, in tutto questo, sta per essere liquidata la notizia della quattordicenne violentata, umiliata e ricattata per un anno da ventitré gagliardi adolescenti di pura razza italica, così come è durato relativamente poco il polverone intorno al femminicidio di Niscemi.


"Arrestato un africano". In Africa ci sono ottocento milioni di persone divise in cinquantatré stati per un'estensione di trenta milioni di chilometri quadrati.
Senza dimenticare il classico marocchino nel sommario.
Poi beh, la 18enne a cui si fa riferimento nella minuscola notizietta aggregata lì in basso, è una ragazza di Lecco "segregata in un garage, legata, la bocca sigillata con lo scotch, picchiata con calci e pugni, frustata con una cinghia, minacciata di morte con un coltello e violentata una, due, tre volte" da un 35enne di Grosseto.
Uno dei nostri, insomma.
sheenafabio