lunedì 4 febbraio 2008

Perdere voglia di perdere la pazienza



Ragionandoci un po' sopra, assumendo ormai come dato di fatto l'imbarazzante "incompetenza" della classe dirigente italiana, di coloro che controllano l'informazione e/o la moneta, c'è da rendersi conto che il problema in fondo siamo noi.
Il problema è il Popolo Italiano, ormai rassegnato e incapace di indignarsi di fronte ad una qualsiasi maldicevole efferatezza, incapace di arrabbiarsi e chiedere a gran voce per cui vale veramente la pena di aprire la bocca.
L'italiano medio si è abituato ai bassi salari, ai servizi statali mal funzionanti, alle bugie di politici e di giornalisti corrotti e asserviti.
L'italiano medio si limita a sostenere il proprio "Partito Del Cuore" nonostante dia prove di assoluta inaffidabilità, con la faccia del tifoso rassegnato che segue con calante orgoglio la propria squadra del cuore scivolare sempre più in basso, nei meandri del calcio semi-dilettantistico.
Qualsiasi cosa sembra scivolare velocemente e indolore sulla sua pelle, come fosse unto di un qualche olio santo e/o santificato da dubbi terzi.

Non si indigna quando la CdL fa forza su pronte elezioni con una legge elettorale da loro stessi creata e definita "Porcata". E quando Berlusconi sostiene che gli italiani medi scenderanno a milioni in piazza se non si andrà al voto, c'è purtroppo da credergli.

Non si indigna quando nipoti di Mussolini e altre figure francamente ripugnanti si siedono onnipresenti nei più rinomati salotti della televisione privata e pubblica.

Non si indigna quando la stessa televisione pubblica confeziona con noncuranza decine di documentari su Craxi, definendolo "un grande statista", "un perseguitato", sorvolando sul caso Mani Pulite e sulle centinaia di miliardi rubati agli Italiani medi, definendo la sua "fuga con il malloppo" un triste e ingiusto "esilio politico".

Non si indigna con i patetici piagnistei di Lady Mastella nel definire "persecuzione contro la propria cattolicità" gli arresti domiciliari a suo carico, poi revocati e trasformati in un più mite obbligo di non abbandonare la propria città di residenza.

Non si indigna, ma ormai è abitudine, quando Berlusconi si auto-assolve dalle più svariate imputazioni a suo carico.

Non si indigna quando Salvatore Cuffaro, governatore della regione Sicilia, esulta per una sentenza che lo condanna a cinque anni per concussione con dei personaggi mafiosi. Pur ammettendo una neanche poi troppo sostanziale differenza legale tra una "concussione con dei personaggi mafiosi" e una "concussione con la mafia", è difficile trovarne sul piano della moralità.

Non si indigna per il puntiglioso processo mediatico che ha sotituito la cruda parola "inceneritore" con un più morbido e positivo "termovalorizzatore", senza togliere l'oggetto del fine scambio linguistico dai nostri paesaggi e i suoi effetti dai nostri polmoni.

Non si indigna se ci raccontano di un attacchi alla democrazia, di anti-cattolicesimo che avanza, di dittatori universitari che hanno impedito al Papa di parlare all'università "La Sapienza" di Roma.
Quando per indignarsi basterebbe tener conto che lo Stato del Vaticano è probabilmente tra gli stati più fondamentalisti, anti-democratici e sessisti del mondo: i suoi cittadini ordinari non possono sposarsi e/o avere figli, non esiste una stampa indipendente nè una minima forma di satira, le donne non possono accedere alle cariche più alte, e di referendum o elezioni popolari non c'è traccia nemmeno se abilmente nascosta. Dulcis in fundo, grazie ad una legge tutta italiana, lo Stato del Vaticano percepisce gratuitamente l'otto per mille del nostro PIL pro capite, se non specifichiamo a chi indirizzarlo.

Non si indigna quando nei giornali non si trovano più notizie di efferati crimini di rom e romeni, fino a qualche settimana fa bilateralmente presenti su ogni testata giornalistica che si rispetti o meno. Come se ci fosse una qualche "stagione dei rom", come per le rondini.

Non si indigna, atrofizzato nel cervello, e anzi, si fionda tra cinema e librerie-supermercato, quando Federico Moccia scrive qualche imperdibile libro o dirige qualche imperdibile film teorizzando un qualche improbabile amore tra una teenager e un quarantenne spento e rincoglionito (ogni riferimento è puramente casuale).

L'italiano medio si indigna e borbotta ad ogni dichiarazione di Mughini, ad ogni rigore fischiato più o meno razionalmente, ad ogni Carla Bruni che sposa qualche Sarkozy in gran segreto, ad ogni pm Woodcock che se ne va in giro con qualche donna dello spettacolo.

sheenafabio