lunedì 28 gennaio 2008

A titolo personale

L'ex presidente della Cei ha evitato, «parlando a titolo personale», di utilizzare la parola «omicidio» per l'aborto, ma ritiene che l'aborto «sopprima un essere umano vivente. Non uso la parola omicidio, ma per essere chiari e non confondere la realtà non si deve nemmeno parlare di interruzione volontaria di gravidanza. Il linguaggio non deve occultare la realtà.

Ragioniamo: l'aborto è la soppressione di un essere umano vivente, ma sua eminenza non usa il termine omicidio, che pure per lui dovrebbe avere esattamente quel significato; in compenso, quasi come premio per averci generosamente risparmiato l'accostamento, noialtri non dovremmo usare l'espressione "interruzione volontaria di gravidanza", che ha esattamente il significato che deve avere.
Il linguaggio non deve occultare la realtà.

Ma a questo punto, se "interruzione volontaria di gravidanza", "omicidio" e "soppressione di un essere umano vivente" non vanno bene, come si esprimerà sua eminenza Ruini?
Forse "atto di vergognosa insubordinazione di una macchina per l'incubazione degli embrioni che ritiene di avere il diritto di decidere per sé stessa se vuole o meno avere un figlio"?
No, Ruini non userebbe mai un termine del genere. Però andrebbe in televisione, suggerirebbe l'accostamento e si dissocierebbe a titolo personale.
sheenafabio