venerdì 4 maggio 2007

Senso pratico

É successo che Prodi si è messo a parlare della legge sul conflitto di interessi che, dice lo stesso buon premier ai microfoni di Radio Anch'io, verrà finalmente portata avanti dalla maggioranza.
Le differenze di vedute si notano subito:

Prodi: "Era un impegno del governo - ha ricordato il premier - è una legge più blanda che nelle altre democrazie e io credo che sia giusto che si vada avanti [...] Uno mica deve diventare San Francesco...Il blind trust non è una roba strana, è tipicamente americano. E' americano, americano, americano. E cioè, tu puoi rimanere ricco, ma non puoi amministrare direttamente la tua ricchezza quando hai potere politico, altrimenti la democrazia si indebolisce".

Berlusconi: "Ma noi non siamo in America, siamo in Italia e le cose funzionano in modo diverso"

La cosa che più rende tristi è che probabilmente Berlusconi ha pienamente ragione, e al di là di troppo pessimistiche visioni e prospettive, le cose continueranno a funzionare in modo diverso, tutto italiano, tutto nostro.
Per varie ragioni, tra le quali ricordiamo, in ordine sparso, Berlusconi, i seguaci di Berlusconi, il centrosinistra non in grado di trovare accordo nemmeno sull'0rario della classica pizzata di fine anno, la siccità, Clemente Mastella, Emilio Fede, Vittorio Feltri, Studio Aperto, geniali format televisivi come "un..due..tre..stalla!" e "Lucignolo-Bella Vita", mons. Angelo Bagnasco, Avvenire, Flavia Vento e non ultimo Federico Moccia.

Detto ciò, c'è probabilmente una sola cosa da fare per porre fine agli interminabili dibattiti sul conflitto d'interesse che si scateneranno nelle arene televisive più di qualità, quali Porta a Porta e Matrix.
Fare questa benedetta legge e inserirci un articolo x con un comma y che escluda Silvio Berlusconi dall'intera faccenda.
Bisognerà poi aspettare con pazienza e riti vudù, che il vecchio si tolga di mezzo (sebbene sia forte il sospetto che abbia trovato il siero dell'eterna giovinezza).
Una volta passato a miglior vita, dimenticate le scene di panico e disperazione generale, abrogare quel famoso comma y e pensare alle cose più o meno serie.
Nulla di più semplice.
sheenafabio