lunedì 16 aprile 2007

Brutta bestia, l'invidia

Quanto vorrei essere nei panni di quei 200 milanesi che, con lombardo furore, erano presenti al presidio organizzato dalla Lega Nord in quel di via Paolo Sarpi a Milano, o meglio, nella cosìdetta China Town milanese.
In regola con i consueti canoni leghisti, gli organizzatori hanno distribuito pane e salame per tutti, al grido del geniale e originale slogan "niente involtini primavera".
Avrei voluto essere fra quei duecento, magari tra quelli che sventolavano bandiere del Tibet. Perchè, precisa il segretario milanese della Lega Matteo Salvini, il presidio è stato organizzato anche per sostenere i diritti e la libertà "del popolo tibetano oppresso dalla Cina".
E mentre si scopre con vivo interesse che il Tibet, nell'idea geografica di Salvini, è un quartiere residenziale e di gente per bene a nord di Mantova, tra Suzzara e Castellaro Lagusello, l'invidia e il rimpianto si fanno sempre più brucianti quando Borghezio, con il capo circoscritto da un'aureola rigorosamente verde, si pronuncia salutato dal gioioso volo di piccioni comaschi, in paternalistiche e rassicuranti parole:

"Sappiate che noi non vi abbandoneremo"


Vorrei essere cinese.
sheenafabio