giovedì 8 febbraio 2007

All against Pippo (?)

“un anno sabbatico non farebbe male”, “toni decisamente sopra le righe”, "eccessivo protagonismo” che porta a “perdere il senso del limite” e “arrogarsi persino il diritto di insegnargli come si dovrebbe fare il Papa”. "Boria e sicumera", "cadute di stile", "colossali cantonate”.

Non è il Processo di Biscardi, e si capisce dai toni leggermente più "colti" e dall'assenza del famigerato moviolone.

É l'attacco dell'Osservatore Romano nei confronti del povero Pippo Baudo, reo di aver criticato il Papa per non aver nominato la morte di Filippo Raciti (l'ispettore di polizia morto durante gli scontri di Catania-Palermo) nell'Angelus.
Si potrebbe quasi pensare che la libertà di pensiero nel Vaticano non sia graditissima.
Ma si rischia di cadere in un grande - ah, si! - tranello.
Pochi giorni fa infatti lo stesso quotidiano, si lanciava in una strenua difesa della libertà di parola del Papa, minata da coloro, sempre i soliti, che sostengono Pacs e matrimoni gay.
"Vogliono tappare la bocca al Papa", così si intitolava l'articolo protettore di una così importante conquista della modernità: la libertà di pensiero, appunto.
Strano che il povero Pippo Baudo sia purtroppo esente da una simile e preziosa protezione delle sue affermazioni, che anzi, il Vaticano tutto unito vede addirittura come un'ulteriore stressante ingerenza negli affari della Chiesa, che [ironia] mai si sognerebbe di intromettersi in altri affari che non le riguardano [/ironia].

Forse nel suo inconscio, Pippo Baudo voleva dare un consiglio al Papa: smettere di dire tutte quelle cazzate sulla famiglia e cominciare a occuparsi di cose ben più importanti.

sheenafabio