martedì 16 gennaio 2007

Rincoglionimento

Non me la sentirei di definirlo un vero e proprio rincoglionimento.
Uno, perchè il processo era già iniziato da tempo. Due, perchè non si sa se, come e quando potrà portarsi a conclusione.

Qualche avvisaglia si era avuta quando Daniela Santanchè, di lei stiamo parlando, parlamentare di Alleanza Nazionale, si era scatenata contro l'imam di Milano, provando ad insegnarli che il velo non è un simbolo religioso per l'Islam. Poi, in Parlamento, lo paragonò addirittura alle stelle di Davide che i nazisti usavano per "marchiare" gli ebrei.

Ora, ne tira fuori un'altra. Si inventa di proporre una legge che vieti il velo fino ai 18 anni. Con una multa di 66.60 € per chi lo usa lo stesso, come per il divieto di sosta, probabilmente.

"Il velo non è mai un simbolo di libertà, ma di sottomissione. Voglio avere la certezza che non ci siano donne, almeno nel nostro Paese, obbligate a metterlo. Le bambine a 10-12 anni non sono in grado di decidere di fare una scelta del genere."

Discorso che non è poi così nuovo, se togliamo un paio di anni alle bambine e le infiliamo la testa in una boccia d'acqua più o meno santa, o se prendiamo degli esemplari maschi e gli asportiamo una parte non proprio opzionale del proprio organo riproduttore.
La Santanchè ha pienamente ragione quando dice che a 10 anni (o meno) non si è in grado di fare scelte religiose, tipo indossare il velo.
Vietando il velo però, si violerebbe quel principio di pari uguaglianza e dignità che è sancito dalla Costituzione Italiana e dalla Convenzione Europea sui diritti dell'uomo, mica da un editoriale di Feltri o da un intervista di Fini.
Ma siamo abituati anche a peggio.
sheenafabio