mercoledì 28 febbraio 2007

Convinzioni

Oggi davanti a Montecitorio è arrivato un pullman, spero uno solo, con dentro della gente partita da Padova, Rovigo, Treviso, Vicenza che si identifica nel terrificante "Movimento con Cristo nella vita".
Si sono messi lì davanti con un rosario in mano a pregare perchè non venga riconfermata la fiducia al governo Prodi, e così preservare i sacri valori della famiglia cattolica dai rischi mortali dei Di.Co.
L'ha detto il telegiornale.
Ora capite perchè sono convinto che il Veneto sia un posto del cazzo?
sheenafabio

lunedì 26 febbraio 2007

Nausea

É caduto il governo, giovedì si ri-vota la fiducia a Prodi, e un leggero senso di nausea alberga in me.
Adesso sembra che un Follini qualsiasi risolva ogni problema, spostando tutti verso un vertiginoso centro.
Ma tanto, staremmo tutti più in equilibrio, senza i Di.Co, che, tanto facevano schifo a tutti.
E il panorama politico italiano si fa sempre più torbido.
Prodi, non lo voglio più vedere, ma nemmeno Berlusconi. E neanche Follini, Casini, Mastella.
E un qualsiasi Dio ci liberi da Rutelli, con quella faccia da chi dovrebbe essere sparito nel nulla almeno 6 anni fa e invece qui che fa il vice, senza nessuno che abbia il coraggio di apprezzarlo. E se uno c'è, me lo faccia sapere.
E poi, Veltroni, è il giovane della politica italiana, lui. Ha 52 anni e da almeno 735 aspetta di essere candidato premier.
Poi c'è Fini, gigantesco equivoco. Piace alle casalinghe perchè è elegante ed educato. E a pensarci bene a fianco a Berlusconi anche Califano in canottiera bianca fa la sua bella figura.
E poi parla bene, dicono. Dicono così tutti quelli che, no, Forza Italia non la votano, però AN si, perchè Fini è un signore.
E poi però c'è D'Alema. Lui è il numero uno. Ammirato e amato da tutti, è il leader indiscusso. Furbo come una volpe, con quel baffetto sexy che neanche i tronisti della De Filippi.

D'Alema, non è vero niente. Svegliati, che non si capisce neanche di cosa sei leader.

sheenafabio

sabato 24 febbraio 2007

Ebbasta #2 (CTRL+A)

Oggi il Papa si è svegliato e, udite udite, ha detto no alle convivenze.Ha detto no alle coppie omosessuali, lamentando una sorta di terrorismo gay nei confronti della famiglia. Ha detto no all'aborto. Ha detto no alle diagnosi pre-impianto, ma lasciando intendere anche un no a quelle post. Ha detto no ai comportamenti di massa (della serie, no a quella massa, si a questa massa). Ha detto no all'eutanasia.

Ora, caro Papa, ti suggerisco una soluzione più comoda che garantisce un notevole risparmio di tempo. Così magari puoi andarti a vedere una partita della Clericus Cup e startene un po' più zitto. Al massimo fai parlare Ruini.
Beh, fai prima a dire 'si'.
Esempio esplicativo: "Si al matrimonio eterosessuale in cui si fa sesso non protetto e in cui nasce un numero imprecisato di figli, possibilmente da tre in su, dei quali almeno uno dev'essere gravemente malato. Tutto il resto no."
É più semplice no?
sheenafabio

venerdì 23 febbraio 2007

Back to past (esame di coscienza)

Il giorno dopo si è più lucidi.
C'è chi si è scagliato contro i senatori a vita, Pininfarina, da sempre assoldato dal centro-destra, e Andreotti.
Una maggioranza parlamentare non si può reggere sul voto dei senatori a vita, ed è perciò stupido attribuire loro grosse responsabilità riguardo alla caduta del Governo Prodi.
Più ragionevolmente, i due senatori Turigliatto e Rossi, pur avendo - ieri ero ubriaco ma oggi confermo - una responsabilità grossa quanto l'Afghanistan, non sono tra i soli responsabili, anzi.
Certo, non attenendosi alle direttive dei loro partiti di appartenenza (si noti che quegli stessi partiti che li hanno delegati della loro posizione in Senato non sono stati eletti nei rispettivi collegi) ed esprimendo un proprio parere personale hanno commesso qualcosa che è molto vicino ad una stronzata e perfettamente coincidente con un suicidio.
Ancora una volta, va benissimo dimostrare e proteggere un ideale personale. Ma un ideale lo si dimostra appunto personalmente, non quando rappresenti una maggioranza Parlamentare con milioni di persone che indirettamente ti hanno eletto.
Turigliatto, che dopo il voto si è addirittura dimesso, dice: “Vicenza ha cambiato tutto, lo rifarei”.
Con questa politica suicida ed anti-governativa si fa la politica della destra.
Buttando il governo Prodi fuori dalla finestra si perde tutto: si resta in Afghanistan, si torna in Iraq, si perdono le liberalizzazioni di Bersani, le riforme sulle pensioni, sul sistema radio-televisivo.
E soprattutto, la base di Vicenza si farà lo stesso. Era un progetto messo in piedi dal precedente governo di Centro-Destra. Si farà senza alcuna discussione nè modifica.
Non hanno capito niente, loro, chi li sostiene e certi movimenti di "duri e puri".
Che ora torneranno in piazza, a fare i caroselli, i girotondi, a urlare "Berlusconi Boia", a dire che è tutta colpa dei fascisti.
Quando poi è colpa dell'Italia di sinistra che non è pronta, e forse non lo sarà mai, a un governo di Sinistra.
Siccome mi sento idealmente di sinistra, dico che noi siamo solo capaci di fare l'opposizione incazzata, di osannare i comici di sinistra e di prendercela con la mafia che sta a destra.

E allora ci meritiamo Berlusconi, Fini, Casini, Calderoli.

Intanto, l'unica cosa assolutamente certa, è che i Di.Co, per quanto fossero una brutta caricatura dei Pacs di tutta Europa, saranno lanciati nell'iperspazio delle utopie.
sheenafabio

mercoledì 21 febbraio 2007

E due!

Ce l'hanno fatta di nuovo.
Prodi si è dimesso in seguito alla drammatica votazione di oggi al Senato.

Caro ministro D'Alema,
capiamo perfettamente che i suoi impegni istituzionali di politica estera la tengano lontana dagli affari di politica interna, ma 5 minuti se li poteva pure prendere. 5 minuti per fare quei due conti che sarebbero bastati per capire che sarebbe stato meglio starsene zitti invece di dire che "se non c’è maggioranza si va a casa”, quando in Senato sei sopra solo di 2.

E quei due in questo caso sono gli onorevoli Fernando Rossi e Franco Turigliatto.
Rossi e Turigliatto andrebbero presi a calci in culo, alla faccia dei buoni ideali pacifisti, che per una volta, sarebbe stato meglio lasciare a casa.
La loro è una responsabilità grande come l'Afghanistan.

E adesso?
Ci aspetta un bel futuro di "larghe intese" e "grande centro".
O peggio, sempre che ci possa essere un peggio.
sheenafabio

lunedì 19 febbraio 2007

Donne tu du du

Avrei voluto essere presente al prestigioso seminario "Donna, vita e famiglia" organizzato dall'onorevole Mara Carfagna con la partecipazione di big del calibro di Sandro Bondi, Giuseppe Pisanu e Enrico La Loggia.
Della serie, la crème de la crème.
Seminario costellato di momenti di intrattenimento e di varietà indimenticabili.
Come quando la Carfagna dice che "per volersi bene il requisito fondamentale è poter procreare". Non so se vi rendete conto.
Per farsi capire meglio aggiunge che "non c'è nessuna ragione per la quale lo Stato debba riconoscere le coppie omosessuali, visto che costituzionalmente sono sterili", si spera, almeno per salvaguardare una fiebile speranza di sanità mentale, nel senso più fisico del termine.
La prima risposta arriva dall'onorevole Luxuria che ricorda alla Carfagna che questa era la scusa usata dai nazisti per internare gli omosessuali, ritenuti "socio-sabotatori perchè non in grado di riprodursi".
Poi, in vena di cattiverie gratuite, aggiunge: "Non mi sento di prendere lezioni da chi crede di difendere la famiglia e intanto ne sta sfasciando una, quella di Berlusconi", con chiaro riferimento all'interessante e divertente siparietto tra Silvio Berlusconi, la moglie Veronica Lario, e appunto la parlamentare di Forza Italia, nonchè ex soubrette, Mara Carfagna.
Pronta risposta a difesa dell'indifesa parlamentare arriva da quel genio di La Loggia: "l'onorevole Guadagno si rivolge con parole pesantemente offensive alla collega Carfagna senza essere la persona idonea a dare l'idea di famiglia così come prevista dalla nostra Costituzione".
É semplicemente geniale: Luxuria non può rivolgersi alla Carfagna non per i termini che ha usato ma bensì perchè non è la persona idonea a dare l'idea di famiglia secondo la Costituzione, quella di La Loggia, per inciso.
Se al posto di Luxuria ci fosse stata mia nonna andava benissimo, questo il senso del discorso.

La Loggia si dimentica però che la Carfagna sa difendersi da sola: "Il collega Luxuria o non ha capito o fa finta di non capire. Le parole che mi attribuisce sono una citazione del professor Francesco D'Agostino (sticazzi), presidente onorario del Comitato di bioetica, che riguardano esclusivamente le coppie omosessuali. E in merito alle persecuzioni a danno degli omosessuali, ricordo al collega che attualmente vigono in alcuni Paesi guidati dalla sinistra".
Quando si dice una risposta del merito.
Poi, in vena di cattiverie gratuite pure lei: "le strade battute nella sua attività dall'onorevole Guadagno lo rendono instabile quando si parla di argomenti così delicati".

Le donne sanno essere molto crudeli.

Qui l'onorevole Mara Carfagna ritratta mentre "l'idea di famiglia così come prevista dalla nostra Costituzione".

sheenafabio

giovedì 15 febbraio 2007

Grazie

martedì 13 febbraio 2007

Fascisti si nasce

Gianfranco Fini: "E' inaccettabile che per garantire diritti individuali e togliere discriminazioni si dia vita ad un matrimonio di serie B".

Capovolgendola: "Pur di non dare vita a un matrimonio di serie B è giusto negare diritti individuali e attuare discriminazioni".

Il futuro leader della Casa delle Libertà.

sheenafabio

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lunedì 12 febbraio 2007

Facciamo il DICO?

In Italia si procede a piccoli passi, quando si procede.
I DI.CO ((Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi) ne sono un esempio lampante.
Non si potevano chiamare Pacs, qui. Poi chi si mandava a dirlo al Papa e alla sua allegra combriccola? Mastella?
E allora si è scelto Di.Co., cacofonia pura per mascherare dei Pacs all'italiana da veri Pacs, quelli che ci sono in tutta Europa.

Immaginatevi la scena. Un ragazzo, accompagnato da un immenso senso di vergogna, si avvicina alla sua ragazza, con cui convive da anni e le dice: "Facciamo il DICO?".
I più penserebbero a una pratica sessuale importata dall'Oriente o a un rito di digiuno e astinenza ispirato a qualche religione scintoista.
Invece è molto peggio.
Si tratta di una dichiarazione CONTESTUALE di convivenza. Contestuale nel senso che congiunta non andava bene, troppo vicina a una cosa come il matrimonio, e un matrimonio tra due persone che convivono, magari dello stesso sesso, avrebbe scatenato almeno almeno un tripudio di micette.
E allora se la convivenza la si dichiara contestualmente, nel contesto di quello che è il sano e sacro matrimonio, la cosa può funzionare, è tutta un'altra storia, chiaro?
Bene.
Quindi, escludiamo il fatto che i due conviventi possano recarsi insieme all'anagrafe a dichiarare di convivere felicemente da almeno 3 anni, sancendo così in un batter d'occhio il famigerato Di.Co.
Sarebbe assurdo e inconcepibile, dai.
C'è il pericolo che i due conviventi la vedano come una cerimonia vera e propria, con parenti, amici, colleghi, pioggia di riso e lancio di bouquet.
Vedendo scene del genere, Fini potrebbe trovare la forza di divorziare per la seconda o terza volta.
Ed ecco la logica di questo simpatico disegno di legge.
I due conviventi, consci del rischio che si corre nel dichiarare tale stato, si recano all'anagrafe con due dichiarazioni differenti, si incolonnano in due file diverse, cercano di farsi capire da due impiegati diversi, che dopo aver capito la questione timbrano le due dichiarazioni con due timbri diversi, bevono due caffè diversi, le memorizzano su due computer e su due database diversi. Fatto questo, i due, in preda al più totale panico da burocrazia, escono da due porte diverse e lontane. Ogni lanciatore di riso si sentirà scoraggiato nel dover lanciare il riso a due persone diverse in due momenti e luoghi diversi.
La famiglia è così salva.

C'è poi un'altra questione che merita di essere analizzata.
I Di.Co. prevedono la possibilità che solamente uno dei due partner possa fare la sua dichiarazione contestuale di convivenza per i fatti suoi con il solo obbligo di "darne comunicazione mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento all'altro convivente".
A pensarci bene è semplicemente geniale.
Uno dei due conviventi esce per fare la spesa, e così, passando davanti al Comune, decide di fare la sua dichiarazione di convivenza, ad insaputa del proprio partner.
Passano un paio di giorni e l'altro, mentre sta guardando la videocassetta nella quale ha registrato accuratamente il Processo di Biscardi, riceve una raccomandata dal proprio convivente che lo/la informa che da almeno tre anni sta convivendo con lui/lei. (si sa per certo che il Processo di Biscardi è visto da uomini e donne in egual misura).
Sollevato dal fatto che ci voleva una raccomandata affettiva per capire che la persona con cui si vive da anni è il proprio convivente, il destinatario della raccomandata si renderà orribilmente conto, che d'ora in poi ha l'obbligo degli alimenti.
Non c'è nulla di più geniale.

sheenafabio

giovedì 8 febbraio 2007

All against Pippo (?)

“un anno sabbatico non farebbe male”, “toni decisamente sopra le righe”, "eccessivo protagonismo” che porta a “perdere il senso del limite” e “arrogarsi persino il diritto di insegnargli come si dovrebbe fare il Papa”. "Boria e sicumera", "cadute di stile", "colossali cantonate”.

Non è il Processo di Biscardi, e si capisce dai toni leggermente più "colti" e dall'assenza del famigerato moviolone.

É l'attacco dell'Osservatore Romano nei confronti del povero Pippo Baudo, reo di aver criticato il Papa per non aver nominato la morte di Filippo Raciti (l'ispettore di polizia morto durante gli scontri di Catania-Palermo) nell'Angelus.
Si potrebbe quasi pensare che la libertà di pensiero nel Vaticano non sia graditissima.
Ma si rischia di cadere in un grande - ah, si! - tranello.
Pochi giorni fa infatti lo stesso quotidiano, si lanciava in una strenua difesa della libertà di parola del Papa, minata da coloro, sempre i soliti, che sostengono Pacs e matrimoni gay.
"Vogliono tappare la bocca al Papa", così si intitolava l'articolo protettore di una così importante conquista della modernità: la libertà di pensiero, appunto.
Strano che il povero Pippo Baudo sia purtroppo esente da una simile e preziosa protezione delle sue affermazioni, che anzi, il Vaticano tutto unito vede addirittura come un'ulteriore stressante ingerenza negli affari della Chiesa, che [ironia] mai si sognerebbe di intromettersi in altri affari che non le riguardano [/ironia].

Forse nel suo inconscio, Pippo Baudo voleva dare un consiglio al Papa: smettere di dire tutte quelle cazzate sulla famiglia e cominciare a occuparsi di cose ben più importanti.

sheenafabio

lunedì 5 febbraio 2007

Altro pianeta

Mentre il calcio italiano si domandava se ha ancora senso andare allo stadio la domenica, su La7 davano Italia - Francia, sei nazioni di Rugby, che non è finita trionfalmente come a Berlino, ma con un sonoro 39-3 per i transalpini.
Ci sono importanti cose da sottolineare:

1.Nessuno protesta per più di qualche secondo per una qualsiasi decisione dell'arbitro e alla sera non c'è Piccinini.
2.Nessuno simula rotolandosi per terra e inscenando commoventi psicodrammi dopo un normale contrasto di gioco. Se lo fa è perchè un energumeno di almeno 100 kili gli ha rotto effettivamente tibia e perone.
3.Nessuno scaglia testate e/o sputi contro altri giocatore.
4.Nessuno degli spettatori sugli spalti espone striscioni razzisti o intona cori offensivi contro l'altra tifoseria. Nell'insieme assomigliano a centinaia di grossi teletubbies.
5.Monetine, bottiglie, scooter, seggiolini, lavandini non fanno parte delle possibili perturbazioni che possono colpire il terreno di gioco durante il regolare svolgimento della partita.


sheenafabio